PhEST - Festival internazionale di fotografia e arte

Anche quest’anno il Polo Liceale “G. Galilei – M. Curie” di Monopoli, ha partecipato, con 170 studenti provenienti dai cinque indirizzi, accompagnati in diverse giornate, dai docenti professori del Dipartimento di disegno e storia dell’arte, Luciano Carparelli, Patrizia Dormio, Paolo Gimmi, Cristiana Grandolfo e Raffaella Rotondo, alla nona edizione del PhEST, Festival internazionale di fotografia e arte.

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Quest’anno il Festival è stato incentrato sul tema del Sogno, articolato in 33 mostre e installazioni di artisti internazionali, distribuite in diversi luoghi della città di Monopoli. Gli studenti hanno seguito un percorso di visita partendo, dall’osservazione di una suggestiva struttura sostenibile: la Warka Tower 1.9. (progettata dall’architetto Arturo Vittori e presentata alla Biennale di Venezia nel 2013), alta circa 10 metri, pensata per raccogliere fino a 100 litri al giorno senza bisogno di elettricità e collocata nell’atrio interno di Palazzo Palmieri.

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Di grande impatto per gli studenti è stato, visionare il progetto di residenza del fotografo Jan von Holleben, che ha coinvolto i disegni di 800 bambini dei quattro istituti comprensivi di Monopoli, che in questi mesi hanno proposto i loro sogni per poi trasformarli in divertenti e scatti fotografici esposti presso il Porto Vecchio di Monopoli.

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 La tappa successiva, è stata la retrospettiva dedicata a MAN RAY (uno dei massimi artefici dell’innovazione del linguaggio fotografico), esposta in occasione del centenario del Manifesto del Surrealismo e in collaborazione con l’ASAC - Archivio Storico delle Arti Contemporanee “La Biennale di Venezia”, presso il Castello di Carlo V.

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La visita si è poi conclusa seguendo il percorso di visita presso il Monastero di San Leonardo e nella Chiesa di S. Angelo in Borgo, oltre che, nella Chiesa di SS. Pietro e Paolo dove, gli studenti hanno potuto riflettere sui temi osservati con una memoria fotografica anche sulla Palestina, su immagini generate dall’intelligenza artificiale, ma soprattutto sullo spirito di ricerca del progetto allestitivo del PhEST come un'esperienza unica e immersiva e come luogo prezioso di dialogo interculturale che si è naturalmente esplicitato tra le vie, le piazze, i palazzi storici e le antiche chiese di Monopoli.