Raffaella Milano è seconda al Certamen Latinum Brundisinum!
Un’altra bella competizione, un’altra avvincente gara, un altro nobile certamen, questa volta aperto all’intero territorio nazionale. Ospitante il Liceo “Marzolla Leo Simone Durano” di Brindisi: tutto sommato dalle nostre parti perché gli alunni Krizia Susca della IIIA e Gianluca Cazzorla e Raffaella Milano della IVB del Liceo Classico del Polo “Galilei-Curie”, accompagnati dalla Prof.ssa Stefania Del Giglio, non si lasciassero prendere dal desiderio di “scendere in pista” e sfidare, prima dei loro concorrenti, se stessi e le proprie paure.
Giovedì 18 aprile in ben quarantaquattro si sono cimentati in una prova di traduzione e commento di un passo tratto dalla Satira I, 5 di Orazio. Audentes Fortuna iuvat è proprio il caso di dire! Vincitrice una studentessa del Liceo “Parini” di Milano, ma sul podio in seconda posizione Raffaella Milano. Per il nostro liceo è una grande soddisfazione, che replica e rafforza i risultati conseguiti nell’ultima edizione del Certamen Latinum Monopolitanum.
All’orgoglio e all’emozione si accompagna la gratitudine nei confronti dell’intera squadra di colleghi che ha organizzato l’evento brindisino, prima tra tutti la Prof.ssa Daniela Izzo: disponibili ed entusiasti sempre nonostante la fatica, hanno messo su, per gli alunni e i docenti loro accompagnatori, una “tre giorni” di pranzi e cene sociali, tavole rotonde e visite guidate fino alla sontuosa cerimonia di premiazione tenutasi alla conclusione dei lavori nella mattinata di venerdì 19 aprile.
Davvero paradossale sentir parlare di lingue morte. Non è forse fortemente vivo il latino se riesce ancora ad appassionare, coinvolgere e infervorare i nostri adolescenti?! Non lo è se offre la possibilità di incontri inaspettati e certamente arricchenti tra liceali pugliesi e lombardi in una cornice fatta di cultura nel senso più ampio e profondo del termine, di generosità, di condivisione autentica, di competizione sana?! Beh, risposta scontata direi…. Andremo forse in controtendenza quindi, ma restiamo convinti che gli studi classici continuino a rappresentare per i giovani d’oggi una straordinaria opportunità formativa e di crescita.